lunedì 3 giugno 2013

Chicche di quotidianità - L'aerosol

L'aerosol, l'oggetto più odiato dai bambini, per tutto l'inverno è stato un complemento d'arredo del nostro soggiorno, posizionato in bella mostra sul portariviste accanto al mobile tv. L'abbiamo riposto in primavera quando le cose sembravano andar meglio ed erano quattro settimane di fila che non lo utilizzavamo. Ma ecco che con questi sbalzi di temperatura il piccolo è di nuovo tutto congestionato e quindi l'aerosol è ricomparso sabato mattina.

Gabriele non ama fare l'aerosol e, anche se abbiamo il modello più figo sul mercato che bastano solo 4-5 minuti per nebulizzare tutto, troviamo sempre molto difficile fare quest'operazione che quindi è delegata al papà di solito molto molto più paziente. Mamma prepara l'aerosol e papà convince Gabriele a farlo. In effetti nei mesi invernali ha trovato un buon sistema, ovvero due video sul tablet, mambè e lalalala (auimmauè e cappuccetto rosso), ed il gioco è fatto... era fatto perché ora il piccolo non sembra più attratto dai video e dopo il primo minuto dice baba, baba agitando la manina da sinistra verso destra. Papà prova ancora un pò, poi decide che effettivamente è basta e depone l'arma. Ma mamma non è d'accordo quindi con più convinzione, e meno garbo, prende Gabriele e lo forza a fare l'aerosol. Il piccolo però proprio non ne vuole sapere, piange e continua di dire baba, baba allora papà ritorna nel soggiorno e dice alla mamma ricordi la legge dei decrementi marginali decrescenti? Ecco io mi sono fermato a quel punto. Resto basita per poi scoppiare in una grassa risata.

Detto in parole povere esiste un punto superato il quale aggiungendo un nuovo elemento di input, io, e lasciando invariati gli altri elementi, Gabriele e l'aerosol, l'output prodotto, ossia l'obiettivo di terminare l'aerosol, diminuisce.

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